#23 step - La cosa nella Letteratura -

La pietra Leccese è stata celebrata da Ascanio Grandi (1567-1647), un poeta manierista originario della Terra d'Otranto, nel suo poema epico I fasti sacri:

Neglette e quasi molli in ampia mossa,
le pietre a Lecce crea l’alma Natura:
ma poiché son rescise, e in lor passa
virtute, che le pregia, e che l’indura:
mirabili a vederle, ò se vi si lassa
scelti lavor la dedala scultura,
ò se ne fanno i dorici Architetti
gran frontespitij con superbi aspetti…
(Ascanio Grandi – I fasti sacri, 1635)

 L'orologio, nella letteratura, riveste un ruolo importante, sia per segnare lo scorrere del tempo, come viene citato in Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas:

"L'orologio di Danglars, capolavoro di Breguet, che aveva montato con cura prima di mettersi in viaggio, suonò le cinque e mezzo del mattino. Senza di esso, Danglars sarebbe rimasto incerto sull'ora, poiché la luce del giorno non penetrava nella cella."
(Alexandre Dumas - Il Conte di Montecristo, 1844)

Ma è considerato anche come un nemico al quale l'uomo si può solo sottomettere, mettendo in luce la sua mortalità:
  
"L’orologio, il dio sinistro, spaventoso e impassibile,
ci minaccia col dito e dice:
Ricordati!
I Dolori vibranti si pianteranno nel tuo cuore
pieno di sgomento come in un bersaglio;
il Piacere vaporoso fuggirà nell’orizzonte
come silfide in fondo al retroscena;
ogni istante ti divora un pezzo di letizia
concessa ad ogni uomo per tutta la sua vita.
Tremilaseicento volte l’ora, il Secondo
mormora: Ricordati! – Rapido con voce
da insetto, l’Adesso dice: Sono l’Allora
e ho succhiato la tua vita con l’immondo succhiatoio!"
 (Charles Baudelaire - L'orologio - I fiori del male, 1857)



-->